Alla scoperta delle cinque terre, tra poesia e buon cibo
Alla scoperta delle cinque terre, tra poesia e buon cibo
Le cinque terre, cinque magnifici borghi che abbracciano terra e mare e che sono stata ispirazione per poeti e cantori. Predati dagli invasori e protetti dai liguri, sono diventati uno dei panorami italiani da proteggere e regalano ancora profonde emozioni coi loro borghi intatti, le case dei pescatori, semplici ed umili, e quelle costole di terra a picco sul mare che sembrano ancora indomabili dall’uomo.
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Cosa vedere alle Cinque Terre
C’è davvero l’imbarazzo della scelta, tra panorami mozzafiato e residui storici. Tuttavia alcuni angoli di questi borghi meravigliosi sono proprio da non perdere.
Riomaggiore conquista lo sguardo del visitatore con le sue casette colorate a picco sul mare cristallino. Sapevate che esse hanno tutte una doppia entrata?
Manarola è davvero una delle chicche del paesaggio ligure in questione. Il nome del luogo deriva dal grande e vecchio mulino, ancora visitabile con un po’ di ardimento.
Con ancor più ardimento ed allenamento si può raggiungere Corniglia, sulla sommità di ben 377 gradini ripidissimi. Il suo Borgo è uno dei più belli al mondo.
Vernazza vi rapirà il cuore coi vicoli strettissimi, adornati da case variopinte e con quella tradizione marinara ancora scolpita nella costruzione di un Borgo dalla storia unica ed affascinante. Sulla sua sommità si erge un Santuario di rara bellezza.
Le poesie sulle Cinque Terre
Un paesaggio cosi sublime ed unico non poteva che suscitare forti emozioni in poeti e cantori che hanno vissuto sulle pendici di queste colline terrazzate. Uno di loro fu Eugenio Montale che passò la sua giovane età a Monterosso, definendo proprio qui una delle sue più fiorenti stagioni poetiche, quella di Ossi di seppia, per intenderci. Tramite i versi di Montale si possono scoprire tutti i colori e le arsure della terra lingue, incastonate nei versi del Premio Nobel.
Ne L’Occasioni, Montale scriveva: “Dal porto di Vernazza le luci erano a tratti scancellate,
dal crescere dell’onde invisibili,
al fondo della notte”.
Ed ecco i versi di “Meriggiare pallido e assorto”: “… Presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli,
frusci di serpi”.
Ne I Limoni si concretizza il paesaggio ligure: “Le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti,
tra gli alberi dei limoni”.
Le curiosità sulle Cinque Terre
Ecco alcune interessanti curiosità:
- Sono state dichiarate patrimonio dell’Unesco nel 1997.
- Il nome nasce dal fatto che i cinque borghi fossero in antichità impraticabili e completamente isolati proprio dalla terra circostante.
- Il mezzo migliore per raggiungere le Cinque Terre resta il treno che vi fa scendere in ogni piccolo Borgo. I Borghi sono raggiungibili in auto ma i parcheggi scarseggiano e sono salatissimi.
I piatti tipici delle Cinque Terre
Tutta Italia è patria del buon cibo e, dunque, il visitatore, ammaliato dalle pendici e dal mare che si staglia sugli scogli, potrà anche assaporare, in qualche bellissimo locale sulla riviera, i piatti tipici della cucina ligure. I piatti più famosi sono la tipica farinata, la focaccia ligure, le trofie col pesto ligure, lo stoccafisso con le bietole, la cima (un secondo a base di cinta) e la torta di riso di Monterosso (con uova, olio e grana).
Impossibile non assaporare, in tutti i sensi possibili, la magia marinara ed essenziale dei cinque Borghi liguri.
Fonte: Alla scoperta delle cinque terre, tra poesia e buon cibo