Accumulatore seriale digitale, una nuova patologia
Alcuni docu reality hanno portato alla luce un fenomeno poco conosciuto nella nostra realtà, cioè l’accumulo impulsivo d’oggetti. Pochi sanno che questo disturbo può anche trasferirsi nell’immaterialità, portando la persona ad essere un accumulatore seriale digitale. Se eliminare mail, foto, altri contenuti digitali ti crea un forte disagio o addirittura non riesci a cancellarli, potresti soffrire di un disturbo che si chiama digital hoarding. In pratica la compulsione si trasferisce dal mondo reale a quello virtuale dei nostri computer, tablet e smartphone.
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Accumulatore seriale digitale
Memoria costantemente piena
Non riesci a cancellare le moltissime mail che ricevi quotidianamente? Eliminare le foto anche simili tra di loro ti crea un disagio fortissimo, al punto da non farlo mai e hai lo smartphone che è costantemente pieno? Potresti soffrire di digital hoarding, un problema che si sta rivelando sempre più comune tra i giovani, soprattutto per coloro che hanno un’ età che va dai 20 ai 30 anni.
Lo studio che cristallizza questo disturbo
In Australia è stato effettuato uno studio che ha portato alla luce questo fenomeno. A condurlo sono stati due ricercatori della Monash University. Secondo questi studiosi accumulare foto e mail, non cancellarli mai perché questo porta a fortissimo stress e disagio, è sintomo dell’insorgenza di una nuova malattia.
La digitalizzazione e la sua immaterialità porta a non avvertire il problema di questo accumulo, perché non è visibile come avviene per gli accumulatori compulsivi classici. Il prof. Darshana Sedera e il coautore Sachithra Lokuge, hanno notato questi comportamenti, esaminando circa 850 persone. Ogni volontario ha ricevuto un questionario simile, quello utilizzato per individuare e diagnosticare il disturbo di accumulo compulsivo. I ricercatori hanno potuto rilevare il livello di stress che nasce anche solo al pensiero di cancellare dei contenuti digitali spesso molto simili nel caso di foto o inutili nel caso di mail.
La presentazione dello studio
Questa ricerca è stata condivisa col mondo accademico, in occasione dell’International Conference on Information Systems che si è tenuta nella città americana di San Francisco. In questo studio si sono messi in rilievo il collegamento tra comportamenti che sono del tutto tipici di chi accumula, in questo caso contenuti digitali e livelli di stress elevati che derivano anche solo se si ventila l’ipotesi di cancellarli. Questa patologia, prevede un disordine tipico che hanno tutti gli accumulatori seriali, che porta a serie ed importanti difficoltà, nel prendere decisioni che possono risolvere problemi emotivi come il dolore e l’ansia. Il prof. Darshana Sedera ha concluso il suo intervento dicendo che “Nello spazio digitale, inconsapevolmente o consapevolmente, ci troviamo tutti in uno stato di stress”, facendo capire l’enorme portata di questo disturbo.