10 font per architetti
10 font per architetti
- scritto da Elisa Stellacci
- categoria Curiosità ecosostenibili
Qualcosa ti disturba nell’impaginazione di un elaborato e nella lettura di un pannello informativo? Perdi ore nella scelta e nell’abbinamento di font per tavole di concorso o per il tuo portfolio? Non preoccuparti, non sei certo l’unico: è una delle più comuni ossessioni di architetti e designer! Una lista di 10 font per architetti ti aiuterà nella scelta dei caratteri per layout di concorso, booklet e dettagli tecnici.
La tipografia, con l’insieme dei font, pesi e colori, aiuta a schematizzare e rendere più chiara la comunicazione di tutti i progetti grafici. Nelle tavole di concorso sono sicuramente le immagini a svolgere il ruolo principale, ma non bisogna sottovalutare l’importanza del testo. Una scelta sbagliata può pregiudicare l’esito dell’intera composizione, mentre la gerarchia e leggibilità dei caratteri veicolano un messaggio coerente e lineare.
La maggior parte degli architetti, anche senza alcuna cognizione del lettering e del graphic design, utilizza caratteri sans serif, cioè senza grazie, perché minimal, neutrali e più chiari a monitor. Altri, come Miralles Tagliabue EMBT, Carme Pinós e Frank Lloyd Wright, hanno definito una propria identità tipografica coniando caratteri in linea con il proprio stile e la personalità architettonica.
Di seguito una collezione di font per architetti (la maggior parte gratuiti e sans serif) con alcune curiosità sulle origini, da combinare con uno, massimo due, più esuberanti e in contrasto.
Indice dei contenuti
10 font per architetti e designer
Il font Avenir
Avenir significa “futuro” in francese e si ispira infatti al font Futura, ma appare meno geometrico e razionale. Questo font, adatto agli elaborati grafici degli architetti per la sua semplicità, risale al 1988, ed è stato elaborato dal più noto e prolifico tipografo del XX secolo Adrian Frutiger, che oltre all’Avenir, ha creato l’Univers e il Frutiger. Tutti accumunati da un’estrema leggibilità e linearità, sono font immortali e molto utilizzati in vari ambiti. Alla già ricca e variegata famiglia Avenir è stata aggiunta nel 2003 la collezione Next Pro, ideata dal giapponese Akira Kobayashi. Menzione particolare merita l’Avenir Next Condensed (il font prediletto di mia sorella!); elegante e sottile si sposa perfettamente con i serif tradizionali come Minion, progettato da Robert Slimbach per l’Adobe.
Il font Courier New
Era il tipo di carattere della maggior parte delle macchine da scrivere e per questo un font che gli architetti che vogliono dare un tocco retrò ai propri elaborati grafici. E’ anche molto utilizzato nella programmazione, perché monospazio e slab serif, ovvero con minima o nessuna differenza di spessore tra le aste, le grazie ben marcate e perpendicolari. Lo stile del carattere Courier è stato progettato nel 1955 da Howard Kettler: in principio avrebbe voluto chiamarlo “Messenger” (messaggio), ma poi decise per Courier (corriere), conferendogli un significato più nobile.
Il font Eaglefeather
È il font disegnato e utilizzato dall’architetto Frank Lloyd Wright, rilasciato in forma digitale nel 1997 grazie al designer David Siegel. Seguendo gli insegnamenti del maestro Louis Sullivan, Wright realizzò elaborati non semplicemente funzionali e esplicativi del progetto architettonico, ma vere e proprie opere d’arte con testi in sintonia agli edifici ideati. Il font Eaglefeather è stato realizzato a partire dai disegni dell’Olive Hill, un complesso di edifici adibiti a centro artistico, ora noto come Barnsdall Park. Wright aveva concepito 19 lettere, tutte maiuscole; Siegel e il designer Carol Toriumi-Lawrence, hanno successivamente completato l’alfabeto e tutti caratteri minuscoli in linea con gli originali. Il nome del font deriva da un altro progetto dell’architetto, una casa a Malibù realizzata per il produttore Arch Oboler. È un font molto particolare, con doppia barra per la A e H, la S graziosa e inclinata come una scala mobile, che ricorda la scrittura a mano e il movimento Arts and Crafts a cui Wright rimase fedele.
Il font Futura
Il font si ispira alla Bauhaus e fu sviluppato dal designer tedesco Paul Renner nel 1927. Può essere considerato il padre di tutti i font dell’architettura e dei sans serif geometrici, caratterizzato da una sobria sintonia tra curve e linee dritte. Progettato a partire da forme pure, quali quadrati, cerchi e triangoli, è leggibile e facilmente individuabile a qualsiasi scala, utilizzato largamente nella cultura popolare. Brand famosi, Ikea, Absolut e Red Bull, e grandi artisti come il regista Stanley Kubrick, hanno scelto il font Futura perchè affascinati dalla sua forte personalità che ben si adatta a titoli, headlines e testi in maiuscole.
Il font Gill Sans
Il nome del carattere viene dal suo inventore, l’incisore Eric Gill, che forgiò tantissimi altri caratteri tra cui Perpetua e Joanna. È un font versatile, decoroso ma senza grazie, il più british che esista, utilizzato per i loghi e le grafiche della BBC, la chiesa d’Inghilterra e la British Railways. La versione light è sicuramente la più adatta in ambito architettonico.
Il font Gotham
Soprattutto utilizzato in maiuscolo, è un font molto discreto e onesto. Nato dalla mano di Tobias Frere-Jones per la Hoefler Frere-Johnson di New York nel 2000, si è diffuso notevolmente grazie alla ricchezza e varietà della sua famiglia (40 diversi pesi, dal light all’ultra). È stato utilizzato dalla campagna presidenziale di Obama e per la locandina del film “Gran Torino” di Clint Eastwood.
Il font Helvetica
Nato nel 1957 in Svizzera, come suggerisce il nome, da Max Miedinger e Eduard Hoffman per la fonderia Haas di Munchenstein a Basilea. Negli anni Sessanta diventò famoso in tutte le sue versioni (light, bold e italic) grazie a campagne pubblicitarie e addirittura il protagonista del film “Helvetica” di Gary Hustwit. Bellissimo font, tondo, deciso ma forse un po’ troppo visto.
Il font Isocpeur
Per anni è stato utilizzato per cartigli, elaborati esecutivi e tavole da concorso. È un tipo di font non proporzionale, rigoroso, geometrico e semplice.
Il font Neutra
Christian Schwartz definisce il font Neutra nel 2002, sviluppato in collaborazione del figlio dell’architetto Richard Neutra, Dion. Il font, influenzato dall’Avenir, si ispira all’architettura e al design moderno di Neutra; ha avuto un larghissimo uso e consenso. Le versioni Neutraface No. 2 e Neutraface Condensed riducono l’eccentricità dei caratteri, rendendoli più adatti a lunghi testi. Tratto distintivo la Q dall’asta perpendicolare.
Il font Ostrich Sans
È un font recente, disegnato da Tyler Finck nel 2011, che lo definisce un favoloso sans serif dalle estremità allungate. Molto elegante, sottile e adatto per titoli e testi in lettere maiuscole.
- pubblicato Mar 9 Gennaio 2018
Fonte: 10 font per architetti