Serie animate, lo specchio della società
Alcune forse sono troppo irriverenti, altre un po' troppo volgari. Ognuna di loro però è lo specchio inesorabile che riflette stereotipi e quindi cliché della nostra società che visti dall’esterno possono addirittura essere ritenuti esagerati. In realtà se facciamo una piccola introspezione ci rendiamo conto che siamo ‘semplicemente’ noi: stiamo parlando delle serie animate, in particolar modo di quelle americane, che in modo del tutto schietto e trasparente affrontano le tematiche più crude e scomode dei nostri giorni.
Accendendo la tv ne troviamo a bizzeffe ma probabilmente quelle veramente taglienti si possono contare sulle dita di una mano. Parlare dei Simpsons sarebbe fin troppo facile, mentre recensire South Park fin troppo difficile visto il modo fin troppo esplicito di affrontare le cose.
La giusta via di mezzo, probabilmente, sta in quella linea sottile che accomuna Peter Griffin a Stan Smith, personaggi principali di ‘The Griffin’ e ‘American Dad’ anche se ci soffermeremo solo sul secondo.
L’America, il paese apparentemente perfetto
Tutti sognano la carta verde per gli Usa (e anzi se volete qualche ausilio vi suggeriamo di rivolgervi allo Studio Legale Carlo Castaldi), ma sappiamo effettivamente cosa andiamo a trovare in America? La risposta, quella vera, la troviamo guardando American Dad: dove tema principale è una comunissima famiglia statunitense che vive dopo i famigerati fatti dell’11 settembre.
È qui che possiamo attentamente delineare i tratti sociali venutisi a creare dopo gli attacchi terroristici: lo spirito patriottico è salito alle stelle e i livelli di xenofobia hanno raggiunto livelli inauditi. Si è ampliato il divario economico tra le classi sociali dove i ricchi divengono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Ultima, e ovviamente ultima non per importanza, la continua lotta tra due idee politiche: da un lato l’egemonia del mondo capitalista che viene opposta a quella comunista.
Il giusto equilibrio
Tutto ciò è reincarnato nello spirito del capofamiglia Stan Smith, spesso strafottente (ma protettivo nei confronti dei familiari) e anche ingenuo. Mostrando una mentalità verosimilmente bigotta e chiusa spesso non riesce a cogliere la vera essenza delle cose mostrando lacune figlie di insegnamenti quantomeno discutibili.
Anche i personaggi di secondo fascia, vedi Klaus e Roger, non sono altro che reincarnazione di quanto pensato dalla gente comune: si suppone che all’interno dell’Area 51 vengono fatti esperimenti su cose e persone e che miliardi di segreti ci vengono nascosti. L’alieno (Roger) e il pesce parlante con accento tedesco (Klaus) sono effigie perfetta di quanto supposto. Siamo sicuri di essere lontani dalla realtà?