Salute

Cose che forse non sai sulla gravidanza (e che dovresti sapere)

La gravidanza è uno di quei temi su cui circolano molti falsi miti e su cui, invece, bisognerebbe assolutamente essere informati. Anche le donne di buona cultura spesso hanno dei dubbi: questo è dovuto al fatto che a scuola e in famiglia si parla poco di questo argomento, così come di tutto quello che riguardano la sessualità in generale, spesso a causa di tabù.

Gravidanza: cosa c'è da sapere

Fortunatamente, qualcosa sta cambiando e oggi nelle scuole si tende a parlare più facilmente di educazione affettiva e di educazione sessuale. Tuttavia, ancora oggi molte donne si trovano ad affrontare la prima gravidanza senza sapere alcune informazioni importanti riguardo al concepimento, alla gravidanza e all’allattamento. Vediamo quali sono.

  1. Quali sono i giorni fertili?

Non tutti i giorni del ciclo mestruale sono quelli fertili. L’ovulazione di solito si verifica una quindicina di giorni prima del ciclo mestruale successivo. In un ciclo regolare di 28 giorni, dunque, dovrebbe essere quelli a metà tra un ciclo e l’altro, ma non è detto che sia sempre così. Poiché gli spermatozoi sopravvivono circa 3-4 giorni nell’apparato riproduttivo femminile e l’ovulo ha una vita di circa 24 ore, si considera periodo fertile quell’intervallo temporale che va da 3-4 giorni prima del giorno dell’ovulazione fino al giorno successivo.

  1. Si può rimanere incinta durante le mestruazioni?

È difficile, ma non impossibile. Molto dipende dalla durata media del ciclo mestruale e dalla durata del flusso mestruale. Se si ha un ciclo corto e, allo stesso tempo, le perdite mestruali hanno una durata di 7/8 giorni, potrebbe verificarsi che la fine delle mestruazioni e l’ovulazione siano più vicine della norma. Se il rapporto avviene negli ultimi giorni delle mestruazioni e gli spermatozoi riescono a sopravvivere per 6/7 giorni, condizione rara ma non impossibile, l’ovulo potrebbe essere fecondato.

  1. Quando inizia la gravidanza?

La risposta più naturale sarebbe: dopo il concepimento. Invece, per convenzione, come spiegato in questo articolo su come calcolare le settimane di gravidanza, la gravidanza viene fatta partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Ciò viene fatto perché si tratta di una datazione certa, in quanto le mestruazioni sono facilmente individuabili. È, invece, meno sicuro sapere quando c’è stata l’ovulazione e, di conseguenza, il concepimento. Ammesso che si possa stabilire quale sia stato il rapporto sessuale che ha permesso il concepimento, non si può sapere per quanto tempo sono sopravvissuti gli spermatozoi prima di incontrare l’ovulo e di fecondarlo.

  1. Le mestruazioni possono comparire in gravidanza?

No, le mestruazioni non compaiono mai durante la gravidanza. Il flusso di sangue durante le mestruazioni è generato dallo sfaldamento del tessuto che ricopre l’utero in preparazione di una possibile gravidanza. Se il concepimento non avviene, questo tessuto viene eliminato proprio con il sangue mestruale. Se, invece, ha luogo la fecondazione, serve a preparare l’utero per portare avanti la gestazione, quindi non viene eliminato. Le perdite di sangue che si possono verificare in gravidanza possono avere molte cause diverse, spesso benigne.

  1. Da cosa sono provocate le perdite di sangue in gravidanza?

I motivi per cui durante la gravidanza si possono avere delle perdite di sangue sono numerosi. Se le perdite si presentano nei primi giorni di gravidanza, potrebbe trattarsi di perdite da impianto. In tal caso, il sanguinamento è leggero e scuro e non è doloroso. Durante l’impianto dell’ovulo fecondato nell’utero può esserci una lieve lesione fisiologica dei tessuti. Non è pertanto una condizione pericolosa. Se, invece, le perdite fossero abbondanti e dolorose ciò potrebbe essere sintomo di un aborto spontaneo. In ogni caso, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio ginecologo per eliminare qualsiasi dubbio.

  1. Quando ritornano le mestruazioni dopo la gravidanza?

Il momento del ritorno delle mestruazioni dopo la gravidanza viene detto capoparto. Ecco può presentarsi dopo 40-50 giorni dal parto, ma se non si allatta è più probabile che ritardi. In genere, infatti, possono passare anche alcuni mesi, senza che ciò sia preoccupante. Infatti, l’ormone prolattina, che è quello responsabile della produzione di latte materno, inibisce l’ovulazione. Tuttavia, possono esserci differenze sensibili da una donna all’altra, dovute a questioni costituzionali e ormonali.

  1. Si può rimanere incinta mentre si allatta?

Le probabilità di rimanere incinta mentre si allatta dipendono dai livelli ormonali. Di solito, se si allatta, si hanno alti livelli di prolattina, l’ormone responsabile della produzione di latte, che blocca l’ovulazione. Tuttavia, non in tutte le donne i livelli ormonali sono identici e anche nella stessa donna non sono sempre stabili, per cui potrebbe capitare che avvenisse l’ovulazione appena prima del ritorno delle mestruazioni. Poiché dopo la gravidanza le date non sono mai certe, se non si vuole avere un altro bambino, è consigliabile usare metodi anticoncezionali specifici per il periodo dell’allattamento.