Le luci a led, sono dannose per la vista?
Spesso vengono lanciati allarmi riguardo la dannosità di questo o quel prodotto, senza averne alcun fondamento o base scientifica. Uno degli ultimi allarmi lanciati riguarda la dannosità delle luci a led per i nostri occhi, ma si tratta di una bufala oppure di una verità accertata? Bisogna dire subito che abbiamo solo dei risultati su piccoli animali, che però non possono portare a lanciare degli allarmi anche riguardo la nostra vista.
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Le luci a led
I sostenitori di questa tesi poco attendibile
A parlare della dannosità è il magazine online Free Radical Biology & Medicine. L’idea della dannosità è data da uno studio molto estremo, che ha utilizzato esclusivamente topi come cavie. Si afferma che la dannosità della luce a led, deriva dalle piccole dimensioni della sorgente, dallo spettro d’emissione che ha un picco nel blu dannoso per l’occhio umano. Nello studio francese possiamo leggere che la fototossicità dei Led per la retina, deriva da rilevanti danni dei fotorecettori, dopo ben 18 ore d’esposizione continuativa delle cavie. Questa lunga esposizione alla luce led, ha portato ad avere uno stato di sofferenza della retina che ha portato a una perdita dei fotorecettori. Questo tipo d’esposizione ovviamente è esageratamente prolungato e non naturale. Oggettivamente è stata rilevata un’induzione della necrosi delle cellule retiniche, che viene causato dal maggiore stress ossidativo.
Lo IAPB Italia onlus ridimensiona l’allarme
L’analisi dallo studio francese, ha visto come protagonisti esclusivamente i topi e non è detto che i risultati possano adattarsi agli esseri umani. A dircelo è lo IAPB Italia onlus, sezione italiana dell’agenzia internazionale per la prevenzione della cecità ”I risultati dello studio però per ora non riguardano gli esseri umani e richiederanno ulteriori ricerche per essere confermati”
Altri studi effettuati infatti, non si basano su esposizioni così lunghe, hanno parlato di danni derivanti da led di colore blu, che però devono avere un’intensità elevatissima. Per intenderci il sole è considerato come gruppo di rischio 2 (RG2), per avere danni si dovrebbe avere un led blu gruppo 3 e attualmente non sono neppure prodotte.
Esagerazione
Lo studio è poco attendibile
Questo studio, complici anche le condizione estreme in cui esso è avvenuto, è stato considerato come poco attendibile e assolutamente allarmistico. Altro punto a sfavore di questo studio è la mancanza di un gruppo di controllo, esposti ad altre fonti d’illuminazione artificiale. Senza questa controprova l’affermazione conclusiva dello studio, pare poco veritiera. Gli scienziati hanno affermato che in base ai dati degli esperimenti, l’esposizione alla luce da tutte le sorgenti Led fa aumentare la percentuale del rischio di morte cellulare. Questo si verifica soprattutto nel caso in cui si abbia un’esposizione al bianco e all’azzurro. L’aumento sarebbe del 92-94%, rispetto a chi non è esposto.
Questo compito allarmistico è stato pienamente assolto, dato che molte trasmissioni approssimative definite mainstream, si sono fatte amplificatori di messaggi poco precisi. Per poter avere certezze, dobbiamo assolutamente aspettare studi specifici sull’uomo.