La scuola sostenibile nel più grande slum di Nairobi
La scuola sostenibile nel più grande slum di Nairobi
- scritto da Rita Maggi
- categoria Nel Mondo
In uno slum di Nairobi nasce la scuola realizzata in materiali locali e sostenibili per iniziativa di un gruppo di mamme e di associazioni del luogo che hanno promosso l’intervento.
Un gruppo di madri volenterose di Kibera, Kenya, diede avvio, anni addietro, alla Anwa Junior Academy. L’iniziativa, rivolta ai bambini del villaggio, fino a poco tempo fa si svolse in un ambiente malsano realizzato con lamiere di metallo arrugginite e oggetti di fortuna. La Konkuey Design Initiative (KDI), associazione no-profit da sempre in prima linea nella progettazione e realizzazione di spazi per le popolazioni disagiate, si è occupata recentemente e continua ad occuparsi dell’edificazione di una scuola ecosostenibile a sostituzione delle preesistenti e fatiscenti strutture. L’intervento si è reso inoltre necessario a fronte di un aumento notevole delle iscrizioni – circa 400 bambini – dato il successo riscontrato nel corso degli anni dalla scuola. Essa si trova precisamente nel sobborgo di Lindi, appartenente a Kibera, il più grande slum di Nairobi, capitale del Kenya.
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Legno, bamboo e fango tra i materiali adoperati
La KDI in collaborazione con la comunità scolastica si è quindi dedicata, a partire dal 2016, alla realizzazione dell’edificio principale della scuola. Legno certificato, proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, è stato adoperato per la costruzione dell’intelaiatura portante, mentre le pareti esterne del piano terra, seguendo un’antica tecnica costruttiva, sono state erette in canne di bambù e fango, mentre sono formate con nuove lamiere metalliche al primo livello. I carpentieri della KDI hanno poi pensato di utilizzare legno e bambù, entrambi sempre certificati, per porte e finestre. A tal proposito, ha collaborato al progetto il Kenya Research Forestry Institute (KRFI).
L’architettura come strumento di rinascita e cooperazione
Il progetto ha rappresentato un forte momento di collaborazione tra progettisti, lavoratori e abitanti della comunità. Questi ultimi sono stati coinvolti anche dal punto di vista del lavoro manuale e gli è stata data la possibilità di godere di importanti momenti di apprendimento e di acquisire nuovi metodi costruttivi nonché nozioni teoriche. In tal senso, la realizzazione delle nuove strutture per la Anwa Junior Academy non si pone soltanto quale opera ecosostenibile nell’ottica dei materiali o delle tecniche adoperate, ma assume una funzione di stampo soprattutto sociale, mostrando come l’architettura, in particolare in luoghi con problematiche economiche e culturali evidenti, possa diventare strumento di rinascita e cooperazione.
Conclusa la prima fase dei lavori, rivolta al corpo principale della scuola, si procederà con il rendere più sostenibile anche il contesto circostante già allestito con piccole aree verdi e oggetti riciclati, creando un intorno gradevole ma soprattutto vivibile, con spazi di gioco e socializzazione che possano stimolare la crescita e l’apprendimento. Del resto, come dichiarato dai progettisti: “a KDI trasformiamo spazi precedentemente sotto utilizzati, poco sicuri e inquinati rendendoli luoghi attivi, che favoriscano l’incontro. Ci piace definirli “Productive Public Spaces” (spazi pubblici produttivi n.d.r.).
Gli ambienti inquinati, poveri e pericolosi vengono così trasformati in centri di aggregazione sociale e spazi di qualità, coinvolgendo la comunità e usufruendo di tecniche e materiali che rispettino l’identità culturale del luogo.
Nello specifico, la Anwa Junior Academy rappresenta un “Productive Public Learning Space”, un luogo che promuove un’istruzione di qualità, ma anche e soprattutto vuole regalare alla comunità un po’ di bellezza persa, o meglio, mai avuta.
- pubblicato Mar 24 Ottobre 2017