Fermo amministrativo auto: cos’è, quando si applica e come si cancella
Il fermo amministrativo è il procedimento grazie al quale le amministrazioni o gli enti componenti (come INPS, Comuni, Stato o Regioni) bloccano uno dei beni di proprietà di un soggetto debitore. Con quale obiettivo? Quello di riscuotere i crediti rimasti insoluti nel caso, ad esempio, di tasse, multe o tributi non versati.
Va specificato, sin da subito, che a effettuare questa operazione sono solitamente i concessionari della riscossione e non direttamente i soggetti creditori. Il fermo, inoltre, si mette in pratica verso beni che siano iscritti in pubblici registri come nel caso, ad esempio, delle automobili.
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Cosa comporta il fermo amministrativo dell’auto
Il fermo amministrativo comporta tutta una serie di implicazioni per chi lo subisce, ovvero per il soggetto debitore.
Quando un veicolo è interessato dal fermo, infatti, non può circolare su strada, né essere ovviamente venduto o demolito.
Il veicolo può essere di nuovo riutilizzabile dal soggetto debitore solo in caso di cancellazione del fermo amministrativo. Se il proprietario trasgredisce le imposizioni sopra elencate va incontro a sanzioni pecuniarie che possono arrivare anche fino a 7.953 euro.
Per quanto riguarda i modi che esistono per riprendere ad usare la propria auto ( o il proprio bene in generale), invitiamo a leggere questo articolo su come togliere il fermo amministrativo.
Come si comporta l’assicurazione in caso di incidente?
Se il debitore utilizza l’autoveicolo soggetto a fermo amministrativo e causa un sinistro, come si comporta l’assicurazione? Solitamente le polizze assicurative inseriscono delle clausole nei contratti che prevedono il mancato pagamento qualora ciò dovesse accadere.
Il discorso potrebbe cambiare, però, se l’auto è coinvolta in un sinistro dopo essere stata rubata. In questo caso, infatti, il fermo non è rispettato per volontà del soggetto debitore e la polizza assicurativa dovrebbe corrispondere quanto pattuito nel contratto di assicurazione.
Perché si riceve il fermo amministrativo
Il fermo amministrativo è utilizzato per recuperare i crediti in seguito a questi motivi:
- multe non pagate, a causa di violazioni del Codice della Strada;
- tributi non versati e tasse non corrisposte;
- in tutti i casi in cui non si estingue un debito stabilito dall’Erario.
Una delle domande che ci si pone riguardo al fermo amministrativo è quando entra in vigore. L’attuazione del fermo è anticipata dalla notifica della cartella esattoriale con cui il concessionario del credito dà 60 giorni di tempo al proprietario del veicolo per estinguere il proprio debito.
Il soggetto insolvente, in questa fase, può richiedere una rateizzazione della somma richiesta per cercare di evitare il fermo amministrativo.
Nei casi in cui il debito è inferiore ai 1.000 euro, il debitore ha quattro mesi di tempo per trovare una conciliazione ed evitare l’intervento dell’Agenzia delle Entrate. La casella esattoriale che viene mandata, in questo caso, contiene tutti i dettagli del debito e sulla cifra da pagare entro 120 giorni dalla data di ricezione.
Fermo amministrativo per errore
Può accadere che il fermo amministrativo venga disposto per errore. È giusto specificare che ciò accade molto raramente, ma come comportarsi in questo caso?
Si può ovviamente contestare il provvedimento, presentando tutte le ricevute dei pagamenti effettuati.