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Cos’è il Sistema dei Bassi Sciolti – Coromell Magazine

Cos’è il sistema dei bassi sciolti e qual è la sua storia

Che sia una festa di paese o un concerto a farci sentire le melodie di una fisarmonica, quando ascoltiamo le sue note ne rimaniamo sempre colpiti. D’altronde, il suo suono non è all’ordine del giorno e queste occasioni ci danno la possibilità di assistere a persone che amano suonare tale strumento.

Destreggiarsi con questo strumento musicale richiede molto allenamento e solo in pochi sanno padroneggiarlo nel migliore dei modi. Oltre ai mesi necessari per perfezionare la tecnica, un requisito fondamentale per imparare a suonare la fisarmonica è la conoscenza dei suoi meccanismi, fra cui il sistema dei bassi sciolti.In questo articolo entreremo nel dettaglio del sistema dei bassi sciolti, una struttura che è alla base del funzionamento di una fisarmonica e senza la quale non potremmo ascoltare il proprio indistinguibile suono.

 

Cos’è il sistema dei bassi sciolti

Il sistema dei bassi sciolti è un meccanismo che agisce sui pulsanti relativi ai bassi della fisarmonica. Esso consente al musicista di creare delle melodie sempre nuove e di trovare gli accordi voluti. Ciò che lo differenzia dagli altri sistemi è la possibilità di raggiungere tre ottave o più e, quindi, di emettere dei suoni differenti. Nel dettaglio, nella tastiera sinistra dello strumento musicale sono posizionati un numero abbastanza alto di bottoni che fa emergere il suono di una nota in corrispondenza della premuta di un bottone. A permettere il procedimento appena descritto è un dispositivo che prende il nome di converter. Grazie al sistema dei bassi sciolti, i fisarmonicisti possono suonare la tastiera sinistra, in cui ci sono i bottoni, come quella destra, in cui (non sempre) troviamo una tastiera che ricorda quella del pianoforte. Proprio per la sua importanza, è fondamentale controllare sempre lo stato di tale sistema e nel caso in cui sia danneggiato, portare a ripararlo presso dei professionisti. Clicca qui per saperne di più.

 

Cenni storici

Intorno ai primi anni del secolo scorso, i fisarmonicisti iniziavano a sentire il bisogno di ampliare i loro accordi, alla ricerca di armonie sempre più innovative. Il sistema Stradella, diretto concorrente di quello a bassi sciolti e che prevedeva una combinazione con 120 pulsanti su 6 file, cominciava a stare stretto ai musicisti.

Per questa ragione, molte case produttrici aggiunsero tre file di note alle fisarmoniche, con lo scopo di allargare le opportunità di composizione delle melodie. Dagli Stati Uniti alla Russia, le fisarmoniche videro allargate le proprie tastiere e i compositori poterono sperimentare nuove canzoni, in linea con lo sviluppo musicale dell’epoca.

 

Dove si diffuse la fisarmonica a bassi sciolti

Grazie alla presenza della nota casa di produzione di fisarmoniche, Hohner, la Germania fu tra i primi paesi in cui la fisarmonica a basso libero si espanse in maniera notevole. Veniva perlopiù utilizzata nelle orchestre, ma anche tra i singoli musicisti era molto apprezzata. 
Anche in Russia e Stati Uniti, dove la fisarmonica ha una storia secolare, il sistema a bassi sciolti si impose con vigore e sempre più compositori decisero di adottarlo per creare la propria musica.