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Gatti randagi: come addomesticare un gatto

Gatti randagi: come addomesticare un gatto

Sapere come addomesticare un gatto è molto importante per la vostra convivenza. Lo scopo di questo articolo è quello di darvi alcuni consigli su come superare i primi momenti insieme al vostro piccolo amico.

I gatti randagi di certo non conducono una vita agevole come quella dei gatti che fortunatamente hanno trovato un padrone e una casa e delle comode cucce per animali, la vita dei gatti randagi è dura e sopravvivere tra tanti pericoli e con poco cibo è veramente difficile.

I gatti che vivono in una grande città, praticando il randagismo, si trovano sempre difronte a tantissime difficoltà, ricercare il cibo è una cosa molto difficile, i gatti randagi che vivono nei centri urbani, si nutrono in massima parte di rifiuti. Sono sempre vittime di pericoli del traffico, di cadute, di avvelenamenti e di aggressioni.

Gatti selvatici

Anche se i gatti che vivono in campagna, stanno un po’ meglio, in quanto hanno più possibilità di cacciare prede vive come piccoli mammiferi e uccelli, nel complesso la loro vita si paragona più a quella dei gatti selvatici che non dei randagi dei centri urbani, con la fondamentale differenza che rispetto ai gatti selvatici, i gatti randagi di città, godono ogni tanto del contatto con l’uomo che dà loro qualche avanzo di cibo. A livello territoriale i gatti selvatici di campagna sono più fortunati, in quanto usufruiscono di spazi più ampi, nei quali possono cacciare per sfamarsi e per riprodursi.

Colonie feline di Roma e Milano

Le colonie feline sono aggregazioni più o meno numerose di gatti (non meno di cinque) che si insediano in un preciso territorio. Nelle grandi città, come Roma e Milano, le colonie feline sono tenute sotto controllo dai dipartimenti di veterinaria, dalle aziende sanitarie locali, sia dal punto di vista demografico sia per quanto riguarda la salute. Le campagne di sterilizzazione delle colonie feline possono sembrare poco rispettose delle leggi naturali, ma prevengono la nascita di tanti gatti dal destino inevitabilmente segnato.

Gatti randagi cosa fare

Se cominciate a dare da mangiare a un gatto randagio, sappiate che ogni giorno lui, vi cercherà e vi aspetterà. Se decidete di adottare un gattino randagio, fategli subito fare una visita di controllo dal veterinario. I servizi di assistenza che alcuni comuni predispongono migliorano di molto la vita dei gatti randagi.

Adottare un gatto selvatico o randagio

Addomesticare un gatto specialmente se randagio o selvatico non è assolutamente facile, ma quando riuscirete nell’impresa la vostra soddisfazione sarà grande. Se decidete di adottare un gatto selvatico, scegliete un cucciolo, altrimenti sarà molto difficile addomesticarlo.

I gatti randagi o selvatici, fanno una vita molto dura, devono lottare sempre per la sopravvivenza, quindi decidere di adottarne uno significa strapparlo dalla certezza degli stenti quotidiani per offrirgli la possibilità di una vita migliore.

Adottare un gatto selvatico o randagio e cercare di addomesticarlo è una bella responsabilità, se prenderete questa decisione, armatevi di molta pazienza e sappiate che dovrete dedicare molto tempo al vostro gattino.

Cercate di conquistare la sua fiducia un po’alla volta, giorno dopo giorno, il modo che vi segua spontaneamente a casa. Ma se si tratta di un’emergenza, allora mettete del cibo in un trasportino che lascerete aperto, nascondetevi lì intorno e attendete che il gatto, attratto dall’odore del cibo, vi entri.

Non dovete avere fretta di addomesticare il gatto, lasciate sempre che sia lui ad avvicinarsi a voi, i primi tempi alcuni suoi gesti vi sembreranno strani e impossibili, per esempio, prima di poter prendere in braccio un gatto randagio potrebbero volerci mesi, tutto dipende dal suo carattere.

Se invece volete adottare un cucciolo di gatto, cercate di abituarlo sin da subito alle carezze di tutti i membri della famiglia, altrimenti dopo sarà molto più difficile farlo. Usate con lui tutta la dolcezza e affetto che potete dargli, più il gatto è piccolo, più facile sarà abituarlo alla vostra presenza e ai vostri gesti affettuosi.

Quanto tempo ci vuole per addomesticare un gatto

Rispondere alla domanda quanto ci vuole ad addomesticare un gatto, non è molto semplice, in quanto sono molti i fattori che incidono ad avere questo dubbio. Il tempo che ci vuole varia in base all’età del gatto, al suo carattere al suo grado di selvaticità, ma in genere per addomesticare un gatto ci vogliono diverse settimane e il processo si divide in diverse fasi.

La prima fase dell’addomesticamento, è quella di mettere il gatto in una gabbia di grandi dimensioni dove, possa muoversi tranquillamente. In questa fase dovete evitare di sforzarlo al contatto fisico con voi. Qualche giorno dopo provate a passare alla fase successiva, in cui lo sposterete dalla gabbia a una stanza per concedergli più libertà di movimento.

Fase della socializzazione con il gatto

Fate attenzione a bloccare l’accesso a qualsiasi spazio angusto dove potrebbe spaventarsi, o addirittura farsi del male. Quando il cucciolo di gatto si abitua all’ambiente circostante potrete iniziare la fase della socializzazione in cui imparerà a interagire anche con gli altri esseri umani.