Chirurgia plastica: è boom durante il lockdown
Da una serie di studi e analisi del mercato italiano durante il lockdown è emersa una flessione sui consumi pari al 30%. Com’è noto a tutti la pandemia ha provocato una crisi economica ai settori direttamente colpiti dalle chiusure mentre, d’altra parte, ha dato vita ad una fioritura notevole di mercati intoccati dalle direttive Governative. Tra questi spicca la chirurgia plastica che ha vissuto un periodo fiorente per una serie di ragioni che analizzeremo qui di seguito. In breve stare in casa per molte ore, cambiando repentinamente il nostro stile di vita, ci ha avvicinati alla cura del nostro corpo ed è proprio questa la motivazione scatenante delle numerose richieste di ritocchini. Assieme agli esperti di un rinomato centro di chirurgia plastica di Verona, quindi, abbiamo provato ad analizzare le possibili cause di questo fenomeno che sono quasi interamente correlate alla riscoperta del nostro benessere.
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Più attenzione all’aspetto fisico
Lavorare da remoto ci ha distratti dal nostro solito stile di vita, per il quale eravamo costretti a svegliarci molto presto, a volare tra la doccia e il caffè e a dirigerci rapidamente in ufficio. Lavorare in smart-working ci ha mostrato i nostri volti in video-chiamata e ci ha fornito un nuovo punto di vista su come ci vediamo e, soprattutto, su come ci vedono gli altri. Si è verificato un “reflusso di coscienza” che ci ha portati a scoprire, forse per la prima volta, quei piccoli segni del tempo di cui non ci eravamo mai resi conto. Questa esperienza è stata vissuta da tantissime persone accomunate dal maggior tempo a disposizione per il quale il benessere fisico ha trovato una centralità nuova e diversa.
Abbiamo ri-scoperto di non piacerci
Sono aumentati, quindi, i ritocchi per il ringiovanimento di corpo e viso e il dato proviene direttamente dalla Società Italiana di Chirurgia Plastica ricostruttiva, rigenerativa ed estetica. Si tratta dell’unica società riconosciuta dal Ministero della Salute per cui i dati hanno preso in considerazione le richieste su tutto il territorio nazionale. Zoom e Teams hanno risvegliato la coscienza di chi, troppo preso dalla precedente routine urbana, non si era mai soffermato troppo sul proprio volto o sul proprio corpo. Molte persone, difatti, rivedendosi in video hanno scoperto di non piacersi e hanno sviluppato una certa frustrazione per quei punti “deboli” come segni attorno alle labbra o zampe di gallina.
La mascherina nasconde ma…
Anche la mascherina è stata “incolpata” di questa nuova preoccupazione collettiva, dal momento che nasconde metà volto e che ci fa sentire sicuri e “nascosti”. C’è anche da considerare che lo stile di vita casalingo e per lo più statico ha cambiato i nostri corpi e, nella maggior parte dei casi, ci ha resi un po’ più sedentari e “rotondetti”. Infine tra le cause dell’aumento di richieste di ritocchi di chirurgia plastica c’è sicuramente la maggior disponibilità economica di quella fascia di persone che ha risparmiato denaro per via delle minori possibilità di uscire e spendere. In questo quadro, quindi, la chirurgia estetica ha vissuto un periodo florido da non sottovalutare, soprattutto sul piano della salute psichica pubblica che, quando la pandemia sarà “risolta”, avrà certamente effetti collettivi di una certa importanza.