Ingegneri: come funziona la dichiarazione di successione telematica
A partire dal 1° gennaio 2019 è ufficiale l’obbligo di invio telematico della dichiarazione di successione, con relativa domanda di voltura catastale. Tale modalità riguarda anche le figure tecniche come architetti e ingegneri ed è finalizzata a velocizzare la procedura e il calcolo delle imposte. Come si procede per l’invio e quali sono i soggetti abilitati a presentare la dichiarazione?
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La dichiarazione di successione online
Il servizio online, facoltativo fino allo scorso dicembre, è attualmente l’unica modalità prevista per presentare la dichiarazione di successione. Il modulo cartaceo utilizzato in precedenza, infatti, riguarda esclusivamente le dichiarazioni integrative o sostitutive, nonché le pratiche anteriori al 3 ottobre 2006. In caso di immobili compresi nella successione, deve essere preventivamente presentata la richiesta di voltura per la liquidazione delle imposte catastali e ipotecarie.
L’invio della dichiarazione avviene tramite l’apposito software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Per abilitarlo è necessario scaricare la relativa applicazione che consente di produrre il file telematico e di allegare i documenti necessari. Lo stesso software può essere utilizzato anche per richiedere la voltura catastale degli immobili.
I professionisti abilitati
Alla trasmissione telematica sono abilitate anche le figure tecniche e più in particolare gli architetti e gli ingegneri iscritti all’albo, anche riuniti in forma associativa, nonché le agenzie che svolgono pratiche amministrative per conto dei clienti. Tra i professionisti abilitati rientrano anche i professionisti iscritti all’albo dei Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori con la qualifica di architetto o architetto junior.
Come accennato, il sistema offre un vantaggio importante: il calcolo automatico delle imposte e delle tasse per il versamento in autoliquidazione.
L’assicurazione professionale per gli ingegneri
La presentazione telematica è orientata alla semplificazione: ciononostante, non si può negare che il disbrigo delle pratiche amministrative richieda competenze dettagliate per scongiurare eventuali errori tecnici. L’assicurazione Rc professionale rappresenta una garanzia importante per tutti i professionisti che, a diverso titolo, firmano progetti e più in generale svolgono compiti di responsabilità: per queste figure, infatti, è fondamentale tutelarsi dalle eventuali richieste di risarcimento dei clienti e proteggere il proprio patrimonio personale.
Uno strumento prezioso, in questo senso, è l’assicurazione ingegneri: chi è obbligato a sottoscriverla più nel dettaglio? L’obbligo riguarda tutti i liberi professionisti che assumano direttamente gli incarichi dal cliente, nonché chi gestisce uno studio professionale, per tutelarsi dai danni imputabili a dipendenti e collaboratori. Prima di assumere l’incarico, infatti, è tassativo comunicare al cliente, destinatario finale del servizio, gli estremi della polizza e il massimale previsto da contratto. Diversamente, chi non dispone di un’adeguata copertura assicurativa può incorrere nelle relative sanzioni.
Chi lavora per uno studio professionale in qualità di dipendente, al contrario, non è tenuto a sottoscrivere la polizza di responsabilità civile perché il rapporto con il cliente è mediato dallo studio. Questo, a meno che non svolga parallelamente attività professionale in proprio, nel qual caso dovrà attrezzarsi con l’apposita copertura assicurativa. Sono esentati dall’obbligo anche gli ingegneri iscritti all’albo che non svolgano attivamente la professione o attivi presso aziende, enti e pubbliche amministrazioni senza la responsabilità di firma dei progetti