Marchi simili o uguali: come tutelarsi e prevenire la confusione del consumatore
Il marchio è un elemento molto importante per qualsiasi azienda. Sin dal momento dell’apertura di una attività o in occasione di operazioni di rebranding tenere conto della forma, dei colori e di tutti i tratti distintivi che caratterizzano un marchio è di fondamentale importanza.
È importante per vari motivi. Sicuramente un marchio che ha la capacità di imprimersi nella mente dei consumatori contribuisce al successo del proprio business.
Tuttavia, bisogna anche stare molto attenti a realizzare un marchio che abbia tutte le caratteristiche previste dalla legge.
In particolare, un marchio deve essere nuovo, distintivo, non contrario all’ordine pubblico, al buon costume, né trarre in inganno i consumatori.
Il possesso di queste caratteristiche apre alla possibilità di registrare il marchio in Italia o in Europa.
Registrarlo significa accedere a tutta una serie di tutele che possono proteggere l’attività da episodi di contraffazione. Per maggiori informazioni sul tema, consigliamo di visitare questo sito.
Indice dei contenuti
Contenuti
- Le tre caratteristiche del marchio
- Come si valutano i marchi simili o uguali
- Marchi simili, identici o dissimili
- Marchi simili o uguali: le conclusioni
Le tre caratteristiche del marchio
Un marchio per essere registrato deve soddisfare tre requisiti stabiliti nel Codice della Proprietà Intellettuale, precisamente agli articoli 12, 13 e 14:
Novità
Un marchio è nuovo quando non ne è esistono né di uguali né di simili già associati ai medesimi prodotti o servizi.
Non è semplice rispettare questo requisito ed è per questo che prima di procedere con la domanda di registrazione del marchio è buona prassi effettuare, o ancor meglio commissionare a esperti, una ricerca di anteriorità. Questa serve, per l’appunto, a verificare che il proprio marchio non sia già stato registrato in data anteriore da aziende concorrenti.
Capacità distintiva
Un marchio è dotato di capacità distintiva quando identifica i prodotti o servizi di una data impresa. Si tratta cioè di un marchio originale per quei prodotti o servizi.
In altre parole, c’è capacità distintiva quando un consumatore medio, osservando il marchio, è in grado di collegarlo all’azienda fornitrice di determinati prodotti/servizi. Il Codice della proprietà industriale. proprio per assicurare il rispetto di questa capacità, vieta di registrare marchi contenenti esclusivamente parole di uso comune o denominazioni generiche.
Liceità
Il principio di liceità applicato a un marchio prevede il rispetto dell’insieme di norme vigenti nel paese scelto per la registrazione. Queste in linea di massima prevedono che il marchio realizzato non deve né trarre in inganno, né essere contrario alla legge, all’ordine pubblico e al buon costume.
Come si valutano i marchi simili o uguali
Come visto finora, progettare e successivamente registrare un marchio non è semplice. Vedersi rifiutata la domanda di registrazione può portare spiacevoli conseguenze e il dover affrontare spese sicuramente evitabili.
È bene sapere che gli organi competenti possono essere chiamati a valutare che un marchio rispetti i requisiti visti in precedenza. Più in dettaglio la verifica si basa sulla valutazione:
Visiva
In questo caso si valutano due o più marchi, messi a confronto tra loro. L’analisi serve a determinare la presenza o meno di una chiara somiglianza nelle lettere, nei colori utilizzati e in generale negli elementi visuali caratterizzanti del marchio.
Fonetica
L’analisi fonetica è finalizzata a comprendere il suono emesso quando si pronuncia il nome dato al marchio. L’obiettivo principale dei valutatori è stabilire se il suono emesso non risulta simili o uguale ad altro marchio registrato nel medesimo settore merceologico.
Concettuale
Infine, l’analisi concettuale, la più complessa, vede i valutatori impegnati nel giudicare come il marchio viene percepito nel suo significato.
Viene cioè analizzato il messaggio che comunica e le eventuali associazioni che evoca.
Marchi simili, identici o dissimili
Dall’analisi condotta possono emergere tre diversi risultati. I marchi valutati possono risultare uguali (identici), simili o dissimili.
Marchi uguali
Due marchi sono considerati uguali quando ogni elemento coincide perfettamente. In questi casi la similitudine è a tutti i livelli: visiva, fonetica e concettuale (ove questa sia esistente).
Marchi simili
Due marchi sono simili tra loro quando la somiglianza è riscontrata in solo uno o due dei tre elementi valutati (visiva, fonetica, concettuale). Spesso basta anche una forte somiglianza o sovrapposizione in uno dei tre criteri valutativi per arrivare alla conclusione di somiglianza tra due marchi messi a confronto. La presenza di questa può essere sufficiente per stabilire la somiglianza tra due marchi.
Marchi dissimili
Può anche verificarsi il caso in cui due marchi vengano giudicati dissimili tra loro. Questo accade quando, seppur vengano notate delle somiglianze, queste risultano trascurabili o proprio inesistenti. Un marchio dissimile può quindi avere una forma, un colore, o altri elementi diversi che lo rendono dotato di capacità distintiva.
Marchi simili o uguali: le conclusioni
Prima di realizzare un marchio e prima di decidere di registrarlo, le analisi da fare sono molteplici. Entrare in un mercato con un marchio che non ha le caratteristiche previste dalla legge può portare gravi conseguenze economiche e d’immagine.
Trattandosi di una materia complessa, in questa sede ci siamo limitati a fornire una panoramica generale. Vi invitiamo a consultare gli esperti di https://www.registrareunmarchio.it/ per ricevere una consulenza fornita da specialisti in diritto di proprietà intellettuale.